Rimini | Nuova piscina comunale? Lombardi critico: Meglio concentrarsi su palas e aeroporto
“Alle scelte drammaticamente sbagliate di questa amministrazione, in relazione al trc, ad Aeradria ed alla pista ciclabile, si aggiunge l'ultima uscita dell'assessore Brasini sulla piscina comunale, dimostrando ancora una volta quanto in Comune siano ormai lontanissimi dalla vita reale e vivano in un mondo di sogni e di visioni”, così Marco Lombardi dopo i racconti dalla commissione cultura e sport in consiglio a Rimini lunedì pomeriggio.
“Infatti, mentre da un lato si piange miseria per la riduzione dei trasferimenti agli enti locali, dall'altro non ci si fa scrupolo di buttare dalla finestra risorse preziose per avere due piscine "simili" a poche centinaia di metri l'una dall'altra”, spiega il consigliere regionale del Pdl, anche se in realtà le due piscine sarebbero quella comunale da 25 metri al posto dell’auditorium abortito in via della Fiera e quella olimpionica che vorrebbe costruire il Garden (ma a cui le banche negheranno probabilmente il mutuo se il Comune costruirà la sua) .
“Un Comune serio, che registri la disponibilità di un privato a far fronte ad un investimento importante come una piscina olimpionica, dovrebbe semplicemente agevolare tale iniziativa, chiedendo se mai di avere spazi pubblici, per le scuole e per particolari categorie svantaggiate. Quello che oggi, nel contesto che stiamo vivendo, un amministratore oculato non dovrebbe invece mai fare è impegnare risorse pubbliche per un doppione”.
Lombardi ricorda “che "obbligare" il privato che interviene sull'area ex fiera, a costruire in cambio una piscina pubblica, nel momento in cui un'altro privato è già disponibile con risorse proprie, significa buttare via una concreta possibilità di destinare quel beneficio ad altre utilità pubbliche”, per esempio “si potrebbero lasciare quelle risorse alla Fiera (che non dimentichiamo è una società a maggioranza pubblica) che tra palacongressi e aeroporto, certamente saprebbe dove metterle, in secondo luogo, il Comune potrebbe agevolmente trovare destinazioni immediatamente più utili oggi per i propri cittadini, che una doppia piscina a pochi passi l'una dall'altra”.
Il consigliere regionale critica anche la tendenza dell’amministrazione riminese a una sussidiarietà “a giorni alterni”. “Ai riminesi non importa nulla di andare in una piscina pubblica o privata ma interessa la qualità, il costo e le modalità del servizio offerto. Ai riminesi invece interessa molto ad esempio la continuità dell'aeroporto per l'immagine e l'indotto economico che comporta e quindi è compito di un buon amministratore essere il meno ideologico possibile ed il più pragmatico possibile, per questo sarebbe assai preferibile abbandonare la velleitaria idea di una piscina che inevitabilmente andrebbe a carico del bilancio della Fiera, lasciandole invece maggiori potenzialità economiche da investire nell'aeroporto”.